Type de texte | source |
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Titre | Trattato dell’imitazione |
Auteurs | Camillo Delminio, Giulio |
Date de rédaction | (1530) |
Date de publication originale | |
Titre traduit | |
Auteurs de la traduction | |
Date de traduction | |
Date d'édition moderne ou de réédition | 1970 |
Editeur moderne | Weinberg, Bernard |
Date de reprint |
, t. I, p. 176
Adunque, colui che imita un perfetto, imita la perfezzion di mille raunata in uno, e tanto meglio quanto in quell’uno essa perfezzione appar continuata, non in una sola parte della composizion composta, sì come in alcun di que’ primi autori veder si potea. Debbiamo ancor pensar che, non imitando noi alcun perfetto, ma noi medesimi, in noi medesimi non possa esser se non quel poco di bello che la natura e’l caso può dar a uno. Debbiamo ancora pensar che non imitando noi alcun perfetto ma noi medesimi, in noi medesimi non possa esser s non quel poco di bello che la natura e’l caso può dar ad uno. Et in questa buona opinion ci dee confermar la nobilissima arte del disegno, sotto la qual cade la pittura e la scoltura; imperò che nissuna di queste giunse alla sua sommità perché alcun pittore o scultore del solo suo ingegno si contentasse o perché, volendo lasciar alcuna opera perfetta, esso pigliasse la similitudine solamente di alcuna particolar persona: perché i cieli non diedero mai ad alcuno individuo tutte le perfezioni. Anzi il giudicio di Zeusi fu di più vergini coglier le parti più belle; e quelle accompagnò alla bellezza che egli si aveva formato nella mente, perfettissima disegnatrice di quei secreti a’ quali né la natura né l’arte può pervenire. Né dal giudicio di Zeusi debbiamo noi divenir presontuosi nel levar da molti le parti più belle, sì come fece Cicerone o alcuno altro perfetto. Perché questa fatica in tutte le generazioni dello stilo, esso di avercela adombrata promette che Zeusi non fece se non in quella che una bellissima giovane rappresentar potea.
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